Meno contributi se si aiuta il dipendente a conciliare vita e lavoro

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Meno contributi se si aiuta il dipendente a conciliare vita e lavoro

20-09-2017 – Con il decreto legislativo n. 80/2015, firmato il 12 settembre scorso dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, le aziende del privato potranno usufruire di sgravi contributivi se nel contratto di lavoro collettivo depositato sono previste misure che rendano più agevole al dipendente la conciliazione di vita privata e lavoro. Nello specifico, si tratta di quella serie di iniziative, globalmente definite “welfare aziendale”, che danno una mano al lavoratore in caso di necessità familiari: dall’asilo nido aziendale ai congedi parentali, dalla flessibilità negli orari di lavoro alla possibilità di lavorare da casa.
Questa tipologia di incentivo, per la quale è stato stanziato in via sperimentale un fondo di 110 milioni euro per il biennio 2017-2018, prevede uno sgravio del 5% sulla contribuzione imponibile, cifra che può subire variazioni sulla scorta del numero di domande ricevute in rapporto alle risorse stanziate.
Il beneficio potrà essere riconosciuto ai contratti collettivi aziendali sottoscritti e depositati a decorrere dal 1° gennaio 2017 e non oltre il 31 agosto 2018.

Fonte: www.fiscoetasse.com

 

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